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Le "irreligioni" sono un fenomeno emergente all'interno del panorama della spiritualità contemporanea. Questo termine è un neologismo coniato per qualificare il campo delle religioni secolari, le nuove forme di sincretismo che coniugano una tradizione religiosa con una o più sfere della vita sociale. L'esperienza del sacro, nel caso delle religioni secolari, si contamina con il mondo della vita quotidiana, dell'economia e del marketing, della scienza e della tecnologia, dell'arte e della cultura popolare, dello sport e delle medicine alternative. Da questa relazione dialettica sul confine con il mondo profano, le irreligioni mostrano il carattere profondamente innovativo dell'esperienza spirituale che, ancora nella nostra epoca secolarizzata, è in grado di costituirsi come una delle più vivaci fonti dell'invenzione culturale. Il libro propone un'esplorazione delle variegate e spesso poco conosciute espressioni di questo tipo di spiritualità, alla ricerca delle "analogie creative" grazie alle quali gli uomini e le donne del XXI secolo riscoprono le vie che portano al sacro.